mercoledì 20 maggio 2015

Recensione: Te lo leggo nella mente

Illuminante, interattivo e intrigante: ecco come descriverei "Te lo leggo nella mente" di Mariano Tomatis, Sperling e Kupfer Editori, se dovessi usare la tecnica dei tre aggettivi da lui suggerita in questo libro.
* Illuminante: spiega con estrema chiarezza cosa è - e soprattutto cosa non è - il mentalismo, partendo dalle sue basi storiche fino ad arrivare ai giorni nostri.
* Interattivo: questo è un libro che va assolutamente letto davanti a un pc, con una tab del browser aperta sul blog di Tomatis e una su youtube. A ogni richiamo - e ce ne sono davvero molti - di video o di autori, click! e si guarda la pagina internet relativa. È un'esperienza di lettura poco comune, ma che consiglio a tutti.
 * Intrigante: un libro in cui un mentalista rivela alcuni trucchi e dà tutta una serie di suggerimenti, come può non esserlo?

Quindi, che ritratto mi sono fatta di Tomatis mentalista? 
Intellettualmente eclettico, illusorio, ironico.
* Intellettualmente eclettico: ogni mentalista ha bisogno di studio - tanto studio -, di creatività e di metodo, nonché di confrontarsi con miriadi di suggestioni e di stimoli per arrivare a una propria originalità. Tomatis è una miniera di spunti, riuscendo a spaziare dalle serie tv (deve averne viste proprio tante!) ai libri, passando indenne tra i fumetti fino ad arrivare alla poesia.
* Illusorio: il mentalista ha come obiettivo il creare illusioni suggestive e raffinate, che lascino interdetto il pubblico, ma che stupiscano gratificando la ragione. Nei video che girano su youtube, ma anche dalla sua "collezione di magie" - alcune lasciano senza parole - direi che Mariano sta riuscendo a centrare pienamente questo obiettivo.
* Ironico: come dice l'autore stesso, per riuscire nel suo intento,"l'ironia è la via più elegante per mantenere il precario equilibro della meraviglia senza inganno"; ironia che influenza lo stile di tutto il libro e che immagino sia un tratto peculiare del carattere di Tomatis.
Ho capito quindi che il mentalismo è:
* Razionale: qualunque numero presentato (sia esso di chiaroveggenza, di trasmissione o lettura del pensiero o altro), ha un fondamento scientifico e matematico, nulla ha di paranormale né tantomeno sono chiamati in causa fantomatici poteri psichici. Il trucco c'è sempre e rimane un semplice trucco. Bisogna farsene una ragione.
* Rigoroso:  la tecnica è tutto. Come ci ricorda l'autore: "Il mentalista deve sospendere l'incredulità di chi lo guarda, e ci riesce solo quando è davvero bravo". E per diventare davvero bravi, ci vogliono anni e anni di allenamento.
* Rivoluzionario: nel senso che, anche se i principi matematici che sottendono i giochi sono sempre gli stessi, ogni mentalista apporta un rinnovamento estremamente personale ad essi, dato dalle proprie passioni e dal proprio contesto culturale. 

Ok, la finisco qui col giochino dei tre aggettivi e passo alla recensione vera e propria.
Il libro l'ho finito in due serate, anche se non sono un'appassionata della materia. La mia era soprattutto curiosità e voglia di capire. Ammetto che il belloccio biondo di "The Mentalist" ha avuto un suo ruolo non marginale nella scelta di questo volume. Temevo, però, che fosse una specie di manuale pieno di paroloni alla maniera di quelli che vogliono venderti la PNL come una scienza esatta.
Invece, è scritto in maniera molto agile, diviso in sei capitoli (o porte) che affrontano ognuno un aspetto diverso, ma fondamentale della materia. Quello che più mi è piaciuto, però, e che mi ha rapito nella lettura sono i continui rimandi ad autori e personaggi che mi sono cari - penso, per esempio, a Sherlock Holmes o Herman Hesse - e i suggerimenti costanti di autori o film, invece, tutti da scoprire. Un libro che è un continuo rimandare al di fuori di esso e oltre esso; uno di quei libri un po' magici che tanto piacciono a Mariano Tomatis.

Ps. l'ho già detto e mi ripeto, ma la copertina vintage è stupenda!

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